Alex D'Aquila

L’artista che lavora per addizione e sottrazione, riducendo la realtà a semplici forme di colore.

Alessandro D’Aquila, classe 1989, lavora per sottrazione quando usa il braille, tratto distintivo di ogni sua opera. Ma lavora anche per addizione quando decide di andare ad agire sugli oggetti alterando la realtà a proprio piacimento.

Attraverso questi gesti, Alex cerca di provocare nello spettatore un senso di smarrimento, costringendolo a decifrare ciò che vede secondo un codice visivo che risponde a regole del tutto estranee.

Con la Tavola Ottometrica l’artista porta avanti la sua ricerca sul senso di smarrimento e invita lo spettatore a fermarsi, osservare e riflettere.

Le Tavole Ottometriche sono la serie di Alex D’aquila che combina poesia, arte e design. Attingendo dai versi dei più celebri poeti della storia della letteratura italiana, l’artista descrive stati d’animo, momenti e vissuti dei nostri giorni.

Dopo la prima dedicata alla poesia Soldati di Ungaretti, nata durante il periodo del primo lockdown che descrive lo stato d’animo che stavamo vivendo, l’artista oggi ha scelto le parole di Dante Alighieri per lanciare un nuovo messaggio di speranza: E quindi uscimmo a riveder le stelle, verso 139 del canto XXXIV dell’Inferno che conclude la cantica.

“Ho scelto questi versi per identificare un periodo del tutto nuovo delle nostre vite. Ascesa è un messaggio forte di rinascita e speranza”.

Anche in questa opera, l’artista lavora per addizione e per sottrazione, toglie elementi, li interrompe e ne inserisce altri.

Rimanendo fedele ai versi originari di Alighieri infatti, la poesia scritta da Alex sulla Tavola Ottometrica si interrompe, e lascia spazio al braille.

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