Il 2022 si è da poco concluso e quindi è tempo di tirare le somme.
Quali sono i trend di mercato che hanno caratterizzato questo anno? In questo articolo ne vediamo 5.
1. Il boom e flop del mercato degli NFT
Agli inizi del 2022 gli NFT promettevano di essere la nuova frontiera del mondo dell’arte. Finalmente un modo per democratizzare e rendere più trasparente il mercato. A marzo, i fondatori di Bored Ape Yacht Club Yuga Labs hanno acquisito CryptoPunks e Meebits, creando un colosso NFT, mentre molti artisti NFT hanno utilizzato i profitti delle loro opere per sostenere gli sforzi di guerra in Ucraina. Nel frattempo, anche molte gallerie di tutto il mondo si sono accorte di questo nuovo trend e si sono mosse per soddisfare questa nuova ondata di collezionisti.
A maggio poi è arrivato il flop!
O meglio, il calo.
In molti non aspettavano altro per dire: lo avevo detto io!
La verità è che gran parte del flop è stato causato dell'implosione della borsa di criptovalute FTX. e di conseguenza gran parte dello splendore delle opere basate su blockchain era stato esaurito dall'enorme crollo dei prezzi delle criptovalute, che si è aggravato nel corso dell'anno.
Questo però non ha intimidito i big del mondo dell’arte tanto che Christie's, ad esempio, ha annunciato la sua nuova e scintillante piattaforma, Christie's 3.0, in concomitanza con la Miami Art Week.
Vedremo cosa ci riserverà il 2023 per le Crypto e gli NFT. Sono molto curiosa!
2. Aste benefiche in crescita
Il 2022 è stato un anno in cui è emersa una nuova motivazione tra i collezionisti più affermati: collezionare per beneficenza.
Non solo durante i primi mesi tra Febbraio e Marzo sono state organizzate tantissime aste per devolvere il ricavato in supporto dell’Ukraina, ma anche gli stessi artisti più affermati hanno donato alcune delle loro opere per sostenere i proprio popoli coinvolti in combattimenti e guerre.
Il caso più esemplare è stato l’artista Salman Toor (americano di origine pakistana) che ha donato tutto il ricavato dalla vendita della sua opera 4 Guests, durante un’asta di Christie’s a favore di un'associazione di beneficenza che si occupa di soccorrere le vittime delle inondazioni in Pakistan. Con un prezzo di 856.800 dollari, l'opera è stata venduta a quasi quattro volte la sua stima.
In generale questo trend delle aste benefiche coincide con la volontà da parte dei collezionisti di concentrare i loro acquisti sulle comunità emarginate, come gli artisti BIPOC, le donne o LGBTQ+. Sempre più collezionisti infatti danno priorità alla sostenibilità nell'acquisto di opere d'arte.
3. L’Astratto vince nel 2022
Mentre il 2021, l’anno dopo la pandemia, era stato l’anno delle opere figurative, nel 2022 c’è stato un boom di richieste delle opere astratte. I prezzi di vendita record sono stati raggiunti all’asta per le opere di genere astratto, così come durante le più grandi fiere d’arte, le opere con forme geometriche, monocromatiche sono state quelle più vendute e acclamate. Chissà se anche nel 2023, il genere astratto si confermerà al primo posto come il più richiesto.
4. Boom di mercato per gli artisti ultra contemporanei
Nel 2022 la maggior parte delle blue chip galleries (se non sai cosa significa ti consiglio di leggere qui) hanno iniziato a rappresentare artisti nati negli anni ‘90. White Cube, per esempio, con Danica Lundy (classe 1991), Louise Giovanelli (classe 1993), Ilana Savdie, and Marguerite Humeau (entrambi classe 1986) Gagosian, dal canto suo con Jadé Fadojutimi (classe 1993) e Anna Weyant (classe 1995); All'inizio di quest'anno, la pittrice di ispirazione rococò Flora Yukhnovich, nata nel 1990 e rappresentata da Victoria Miro dal 2021, ha stabilito un nuovo record di vendita: 3,1 milioni di dollari all'asta.
Mai come in questo caso è chiaro che il mercato ultra-contemporaneo è in piena espansione.
5. Nuova luce al surrealismo
Inaugurata a fine del 2021 al Met di New York, ospitata in Europa alla Tate Modern di Londra fino ad agosto del 2022, la mostra “Surrealism Beyond Borders” conferma l’interessa da parte delle più importanti istituzioni del mondo dell’arte di dar voce e luce ad uno dei movimenti artisti che ha caratterizzato il secolo scorso offrendone una riconsiderazione sia del movimento che dei suoi artisti/e meno noti/e.
Non è un caso che anche la Biennale di Venezia del 2022 con la mostra "The Milk of Dreams" curata da Cecilia Alemani abbia messo in primo piano il subconscio, il mitico e lo spettrale attraverso una lista di donne surrealiste.