PER CHI: per chi vuole conoscere un'altra versione della figura professionale del curatore d'arte
PERCHÉ: racconta come la figura del curatore è filtrata nella cultura di massa
QUANDO: è una lettura piacevole e leggera che scorre velocemente, da leggere nelle pause è perfetta!
LINGUA: Italiano
-
Dai look alle playlist, dai menu gourmet ai festival canori fino addirittura ai matrimoni VIP, oggi tutto è "a cura di", e i termini "curare", "curatore" e affini spuntano sulla bocca e nel curriculum di chiunque voglia far leva su una qualche specificità e distinguersi dalla massa. Se ormai anche le aziende più disparate hanno adottato questa strategia della valorizzazione estrema dei contenuti, è nel campo dell'arte che i curatori la fanno da padroni. Artefici di collettive e biennali di alto profilo cui prestano nome e volto, i vari Obrist, Christov-Bakargiev e Gioni offuscano il lavoro dei singoli artisti diventando essi stessi protagonisti degli eventi che sono chiamati a guidare, divisi tra l'esigenza di intercettare i gusti del pubblico e la missione di plasmare una nuova avanguardia. Un fenomeno iniziato negli anni novanta e propagatosi a macchia d'olio, tanto che perfino i musei, un tempo santuari sganciati dalle frenetiche emergenze del marketing, sono saliti sul carro dei curatori, pronti a propinare una fruizione pre-masticata dei loro tesori. Che cosa ha scatenato l'inarrestabile ascesa di questi "garanti del valore" abilissimi a promuovere anzitutto se stessi, così da apparire imprescindibili arbitri del gusto? In che modo questa figura è filtrata nella cultura di massa determinando un'iper-professionalizzazione dei ruoli nel mondo dell'arte e un proliferare di nuovi ambiti di specializzazione?
David Balzer
Ogni opera è accuratamente imballata dall’artista, secondo le specifiche di imballaggio standardizzate di Onstream Gallery. Il lavoro viene quindi affidato a un corriere specializzato. Saranno concordati i tempi di consegna tra il cliente e il corriere, e l’opera sarà consegnato all’indirizzo indicato al momento dell’ordine.
Con Onstream Gallery, la consegna è assicurata dall’inizio alla fine. Se il lavoro dovesse arrivare danneggiato, il cliente dovrà inviare subito una email con allegate foto del danno ad hello@onstreamgallery.com
Con Onstream Gallery si dispone di un periodo di recesso di 14 giorni, a partire dal giorno in cui si riceve il lavoro. Per concordare la restituzione dell’opera, invia una email all’indirizzo hello@onstreamgallery.com. La restituzione dell’importo avverrà soltanto a seguito della restituzione del dipinto nell suo imballo originale.
Onstream Gallery pagherà i costi di ritorno e gestirà qualsiasi risarcimento tra l’artista e l’acquirente. Se il lavoro non potesse essere riparato o ripristinato, il cliente verrà immediatamente rimborsato.
Ecco alcuni consigli per prenderti cura al meglio della tua nuova opera! Dal momento in cui ricevi l’opera, ti consigliamo di non lasciarla troppo tempo nel suo imballaggio originale altrimenti potrebbe danneggiarsi. Inoltre, è preferibile NON esporre l’opera in un punto troppo esposto alla luce del sole o in un luogo della casa molto umido - come bagno e cucina.
Ogni opera è accuratamente imballata dall’artista, secondo le specifiche di imballaggio standardizzate di Onstream Gallery. Il lavoro viene quindi affidato a un corriere specializzato. Saranno concordati i tempi di consegna tra il cliente e il corriere, e l’opera sarà consegnato all’indirizzo indicato al momento dell’ordine.
Con Onstream Gallery, la consegna è assicurata dall’inizio alla fine. Se il lavoro dovesse arrivare danneggiato, il cliente dovrà inviare subito una email con allegate foto del danno ad hello@onstreamgallery.com.
Con Onstream Gallery si dispone di un periodo di recesso di 14 giorni, a partire dal giorno in cui si riceve il lavoro. Per concordare la restituzione dell’opera, invia una email all’indirizzo hello@onstreamgallery.com. La restituzione dell’importo avverrà soltanto a seguito della restituzione del dipinto nell suo imballo originale.
Onstream Gallery pagherà i costi di ritorno e gestirà qualsiasi risarcimento tra l’artista e l’acquirente. Se il lavoro non potesse essere riparato o ripristinato, il cliente verrà immediatamente rimborsato.
PER CHI: per chi vuole conoscere un'altra versione della figura professionale del curatore d'arte
PERCHÉ: racconta come la figura del curatore è filtrata nella cultura di massa
QUANDO: è una lettura piacevole e leggera che scorre velocemente, da leggere nelle pause è perfetta!
LINGUA: Italiano
-
Dai look alle playlist, dai menu gourmet ai festival canori fino addirittura ai matrimoni VIP, oggi tutto è "a cura di", e i termini "curare", "curatore" e affini spuntano sulla bocca e nel curriculum di chiunque voglia far leva su una qualche specificità e distinguersi dalla massa. Se ormai anche le aziende più disparate hanno adottato questa strategia della valorizzazione estrema dei contenuti, è nel campo dell'arte che i curatori la fanno da padroni. Artefici di collettive e biennali di alto profilo cui prestano nome e volto, i vari Obrist, Christov-Bakargiev e Gioni offuscano il lavoro dei singoli artisti diventando essi stessi protagonisti degli eventi che sono chiamati a guidare, divisi tra l'esigenza di intercettare i gusti del pubblico e la missione di plasmare una nuova avanguardia. Un fenomeno iniziato negli anni novanta e propagatosi a macchia d'olio, tanto che perfino i musei, un tempo santuari sganciati dalle frenetiche emergenze del marketing, sono saliti sul carro dei curatori, pronti a propinare una fruizione pre-masticata dei loro tesori. Che cosa ha scatenato l'inarrestabile ascesa di questi "garanti del valore" abilissimi a promuovere anzitutto se stessi, così da apparire imprescindibili arbitri del gusto? In che modo questa figura è filtrata nella cultura di massa determinando un'iper-professionalizzazione dei ruoli nel mondo dell'arte e un proliferare di nuovi ambiti di specializzazione?
David Balzer