Alessandro D'Aquila

L’artista che esplora i confini della percezione visiva attraverso gesti di "addizione e sottrazione"

Alessandro D’Aquila nasce in Abruzzo nel 1989 e attualmente vive a Milano. La sua ricerca artistica affonda le radici in un’esperienza personale vissuta in gioventù, quando temeva di perdere la vista. Da adulto, D’Aquila trasforma questa esperienza in una ricerca appassionata e introspettiva, trovando nel linguaggio Braille il proprio mezzo espressivo. Scelto non solo per la sua valenza simbolica, ma per le sue potenti proprietà grafiche, il Braille diventa protagonista di un linguaggio visivo unico, che invita il pubblico a esplorare oltre ciò che è immediatamente visibile.

L'arte di D’Aquila è un invito a guardare oltre l'alfabeto, oltre i dettagli, e oltre tutte quelle barriere visive che ci limitano quotidianamente. Attraverso l'uso del Braille, l'artista sollecita l’osservatore a rallentare, a vedere con pazienza e a scoprire tutto ciò che richiede attenzione per poter realmente esistere. Il suo lavoro si caratterizza per una straordinaria capacità di sintetizzare concetti complessi in linee essenziali e dettagli ridotti, mantenendo intatta ogni sfumatura di significato.

Al centro delle sue opere risiede una provocazione: D’Aquila inverte i ruoli e i significati, rendendo “cieco” il pubblico e, allo stesso tempo, attivando in esso una consapevolezza più profonda di sé e degli altri. Le sue opere spengono la luce per accendere la ragione, chiudono gli occhi per risvegliare la mente e invitano a superare il pregiudizio per riscoprire l’empatia, illuminando ciò che conta veramente.

“niente più del buio fa brillare ciò che davvero conta".

Le sue Tavole Ottometriche Poetiche rappresentano questa filosofia con forza e intensità. Le opere, ispirate ai classici ottotipi ottici, riportano poesie di autori italiani, “decomposte” e reinterpretate attraverso il linguaggio Braille. Questi versi, resi visibili solo attraverso la luce, conducono l’osservatore in un viaggio di introspezione e scoperta. Il pubblico è così chiamato a riconsiderare la propria connessione con il mondo e a riscoprire il potere della poesia come guida, una luce capace di attraversare le ombre della vita e restituire un significato nuovo e duraturo.

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